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Carissimi soci della Pro Loco di Scano, carissimi compaesani,
il 4 marzo 2007 è una data storica: la vecchia guardia della Pro loco scanese consegna il testimone a un gruppo di giovani nuovi soci.
La “Pro Loco Scano di Montiferro” nasceva 22 anni fa sulle ceneri della precedente Pro Loco, quella capitanata per anni dal compianto Ti Antoni Manunta ed altri suoi compagni. La nostra Pro Loco è nata per desiderio del consigliere comunale Peppe Pinna e del sottoscritto allora Assessore comunale. Cessata l’esperienza di assessore insieme a ti' Peppe e ad un gruppo di amici, e sul finire del 1984, firmavamo davanti al notaio l’atto di costituzione. Qualche mese dopo La nostra Pro Loco era iscritta all’Albo Regionale.
Ti' Peppe Pinna la guidò i primi anni e la sua presidenza è stata di insegnamento per gli anni a venire. Io stesso gli sono grato per gli insegnamenti ricevuti e per l’energia che ci ha lasciato e che ci ha permesso di condurre fino ad oggi questo impegno.
In tutti questi anni
Quello che abbiamo potuto fare in questi anni è sotto gli occhi di tutti, non sto qui a fare elenchi. Appena possibile però una pubblicazione illustrerà tutte le attività fatte in questi venti anni.
Non dimentichiamo che molte iniziative promosse da me o dalla Pro Loco sono diventate tradizione e forse non tutti conoscono la vera storia di come certe manifestazioni siano nate. Solamente qualche esempio: “Sa Festa de Totta idda” e “l’illuminazione con le fiaccole della via Crucis del Venerdì Santo”. Tra le tante cose rivendichiamo con orgoglio la paternità di aver rivalutato molte tradizioni scomparse, come la lavorazione del pane e di altri mestieri scomparsi; le gite e le escursioni culturali… Ma, come dicevo sopra, non voglio dilungarmi in questa elencazione.
Purtroppo in alcune iniziative importanti, nostro malgrado, abbiamo dovuto arrenderci; abbiamo purtroppo perso o non siamo stati ascoltati; mi riferisco al capo del patrimonio artistico e archeologico. Più volte abbiamo segnalato la distruzione di siti archeologici o la perdita di reperti (vedi per esempio: Carrela de cresia, S. Ittoria, S. Albara, S. Nicolò, ecc). Tante volte abbiamo fatto notare come certe opere d’arte andavano recuperate e valorizzate e invece abbiamo assistito a incuria o insensibilità da parte degli amministratori. Per esempio alcuni restauri approssimativi… (come il coro ligneo della parrocchia, l’altare di S. Antioco e opere scultoree infelicemente ridipinte o restaurate senza il minimo scrupolo filologico…).
Allo stesso modo abbiamo più volte segnalato la scomparsa di angoli tipici del paese. Cancellati con grande disinvoltura da parte di chi invece avrebbe dovuto tutelarli (un esempio per tutti, e cito soltanto l’ultimo in ordine cronologico: la scomparsa della colonnina di pietra e della Madonnina da Iscala Ruggia. Un monumento certamente semplice e privo di importanza artistica ma sicuramente pieno di storia e di ricordi e soprattutto di sudore di chi ci ha preceduto. Al suo posto ora sorge un modenro monumento a ricordo del 50° dell’incoronazione della Patrona. Monumento, che a mio modesto avviso, poteva trovare una migliore e più degna sistemazione in altra parte, magari nella nuova entrata al paese, quella che immette nel quartiere di Ladaralzos. Oppure poteva essere sistemato in maniera più consona e corrispondente all’evento da ricordare, nella vicina cava abbandonata sulla strada per Sennariolo (sistemata opportunamente – come da nostra bozza - tale da poterne fare una meta di pellegrinaggio). Da quel posto
Questi sono i rammarichi e i rimpianti che più feriscono un’Associazione come la nostra che ha tra le sue finalità principali quella della tutela del patrimonio storico-artistico e ambientale del paese. Non abbiamo avuto la forza sufficiente per salvaguardarle.
Non sono ambizioni politiche, quindi, le nostre priorità, come certi hanno voluto far credere, ma sono finalità che nascono dall’amore per la propria storia.
L’auspicio e l’augurio che faccio al nuovo direttivo è che possano continuare su questa linea di indirizzo ricordando loro che la comunità che non ha storia non è comunità! Ragazzi salvate ciò che ancora resta da salvare, e vi assicuro che c’è ancora tanto da fare!
Al nuovo direttivo dunque e a tutti i soci nuovi e vecchi i miei migliori Auguri di buon lavoro.
Nanni Delogu
Presidente uscente della Pro loco
3 marzo 2007
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